lunedì 7 febbraio 2011

Tokyo: 2 Febbraio 2011.




Venendo da una città come Shanghai, e' normale, atterrando a Tokyo, fare un'approssimativo confronto tra queste due metropoli asiatiche.
✓ Alcuni caratteri usati in Cina sono proposti anche qui, ma pronunciati e con significati altri. Restando sempre sui caratteri, quelli cinesi hanno un font, per così dire, ARIAL; mentre quelli giapponesi sono più COMICS SANS.
✓ La lingua parlata, senza tutti quei SH, TZ, e CH suona più dolce e musicale.
✓ I mezzi pubblici sono efficienti, ma più incasinati nelle stazioni di interscambio e senza sufficiente informazione in inglese. Dagli speaker, ad ogni fermata, una voce sensuale maschile informa su dove si e' e con che linee e' possibile prendere alla successiva fermata. Prevalentemente in Giapponese. A questo punto preferisco la vocina stridula di Shanghai, ma in doppia lingua, sempre.
✓ Guidano a sinistra, pero' il traffico (pedoni, bici, mezzi motorizzati) e' in armonia con se stesso: non si rischia una collisione ad ogni battito cardiaco.
✓ Nella maggior parte dei luoghi pubblici, strade comprese, e' vietato fumare. E nessuno, non essendoci cestini, getta a terra qualcosa. Una città pulita. Perfino gli autobus profumano.
Consiglio: se siete germo-fobici o fumo-fobici venite ad abitare qui.

Essendo in vicinanza del posto dove alloggio (una stanza NINJIA: 2m x 1m x 1.90m con futon sul quale dormire e basta), la prima tappa e' stata SHINJUKU. Il quartiere a luci rosse. Ci sono un sacco di alberghi ad ore per le coppiette; luoghi di strip (non solo per maschietti); la scena gay-lesbo di Tokyo; insomma, tante cose interessanti. E qui ho potuto constatare che quello che leggevo sui manga e' vero: le studentesse portano la gonna a pieghe fino al ginocchio (o più provocanti), hanno i calzini fin sotto il ginocchio ed i mocassini in cuoio.

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