venerdì 31 ottobre 2008

Tiramisù

Siete invitati ad un party e vi chiedono di portare qualcosa, cibo o bevanda che sia. Visto che siete dei golosoni e non impazzite per alcolici, decidete di preparare (con le vostre manine) un tiramisù. Facile da fare e con poco impegno.
Piccolo particolare: siete a Shanghai.


Reperire gli ingredienti base, non dico certo la cannella che da quel tocco in più alla crema di mascarpone, è un'impresa. Eccenzion fatta per zucchero e uova, almeno quello, ci si deve accontentare di caffè solubile e sperare in tanta fortuna per trovare i savoiardi, senza ripiegare su altri biscotti. Reperito tutto il necessario al "gubei calleful" ci si sposta al banco frigo dove solitamente si allumettava al mascarpone galbani 500gr. Tragedia. La galbani è indagata "per riciclaggio formaggio" e quindi le importazioni sono bloccate.

Fino a questa mattina, le mie ricerche sono iniziate settimana scorsa, non avevo reperito nemmeno 50gr di mascarpone. Tanto che ci avevo quasi rinunciato, perchè mi rifiutavo di seguire il consiglio di Jeremy: sostituire il mascarpone col philadelpia, con l'argomentazione che entrambe sono derivati del latte. Trattenendo i conati di vomito alla sola idea, mi sono rifugiata nel paradiso (ma se si parla di prezzi è un'inferno) del cibo importato: city shop. E qui (finalmente) ho trovato il mascarpone, col quale ho realizzato il vero tiramisù, non certo quello corretto.

"è tutto"
Francesca

domenica 26 ottobre 2008

PD in China

Questo week-end, mentre io me ne stavo tarnquillamente nelle mie faccende affacendata, il PD ha fatto "un'immensa manifestazione" a Roma. Questa era stata organizzata, visto l'efficienza del PD, con ben quattro mesi di anticipo contro (in generale) il governo Berlusconi, certi del fatto che Silviolo non li avrebbe delusi.
Ed infatti: protocollo di Kyoto; legge Gelmini; Alitalia...solo per citarne alcune.

Visto quanto è efficiente ed avanti il PD, organizzare con così largo anticipo una manifestazione non è da tutti, mi è venuto in mente di costituire un centro aggregativo pro PD anche qui a Shanghai. Sfortunatamente la popolazione cinese ne verrebbe esclusa, ma non per una questione raziale. Affatto. Come ben saprete i cinesi sono a partito unico, e tutti comunisti. Nella sede del PD, una bandiera rossa con falce e martello non poù sventolare, altriemnti il povero Walter piangerebbe.

Non voglio mica far lacrimare il mio ex sindaco preferito.

"è tutto",
Francesca.

venerdì 24 ottobre 2008

Inconcepibile

L'inverno si avvicina, anche se le temperature sono ancora estive. Oltre a rinnovare l'armadio, passare dai vestiti estivi a quelli invernali, si devono fare le pulizie. Quindi, applicandomi in questo compito, ho messo a lavare anche tutte le tende del mio "cute appartamentino".

Purtroppo la lavatrice ha strappato la tenda destra della camera da letto. Ho informato tempestivamente i miei landlords e, il giorno dopo, si sono presentati per verificare danni. Ma dopo una settimana, le mie tende non erano ancora state cambiate.
Chiedento informazioni, i miei landlords si sono scusati, rispondendo che il giorno dopo sarebbero andati dal sarto. Teoricamente, nella serata di ieri, sarebbero dovuti passare; ma nessuno si è presentato e le tende non sono ancora state cambiate.

Veramente, è inconcebibile che per delle semplici tende dabba aspettare quasi due settimane.

è tutto,
Francesca

martedì 21 ottobre 2008

Portfolio: che passione

Il terzo trimestre è iniziato, siamo alla terza settimana ed insegno tre materie differenti: trinità al cubo. Alle solite classi di computer e drafting, si è aggiunta la classe di portfolio.

Chi non è profano potrà capire la mia disperazione nell’affrontare questa classe. Premetto che sono tutti studenti che si avviano alla conclusione dei corsi di design; quindi, erroneamente, si deduce che sappiano i passi progettuali per una collezione. La bellezza dell’ignoranza.
Dopo due anni a studiare design, non hanno una minima idea di cosa sia un layout o un mood. Se voi non lo sapete, e non siete designer, è normale.

Oggi prima consegna: biglietto da visita.
  1. Dovevano esserci i dati personali in cinese e inglese: nessuno ha realizzato la versione cinese e tutti i miei studenti vivono dentro la scuola.
  2. Avevo espressamente chiesto la realizzazione in ILLUSTRATOR: tutti hanno usato PHOTOSHOP. Chiedendo delucidazioni sul perché non abbiano usato il programma richiesto: non ci è mai stato insegnato. Ora, va bene essere sfacciati, ma almeno informati (prima) chi è il docete al quale stai sparando così tante cavolate, perché se il suddetto docente (nella fattispecie io) insegna anche computer, non ci fai proprio una bella figura.
  3. Ispirarsi è un conto, copiare un altro. Ma per copiare, riuscendo pure a peggiorare, il biglietto da visita di aziende che collaborano con la scuola, si deve essere dei geni.
E poi i miei colleghi continuano a dirmi che la classe di portfolio è la più facile. Sicuramente per prendersi un sacco di arrabbiature: non vedo altre facilitazioni.

“È tutto”
Francesca

sabato 18 ottobre 2008

banana o uovo? comunque al MAO





A Shanghai, e forse mi ripeto, ci sono molti stranieri.
Ci sono gli stranieri che qui non riescono a vivere: scimmie bianche; ci sono gli stranieri che si sono integrati alla perfezione o quasi: uova (fuori bianchi e dentro gialli); ed infine ci sono gli stranieri che sono asiatici all'apparenza, ma si comportano come americani o, peggio, europei: tutti banane (fuori gialli e dentro bianchi).

Se appartenete alla prima categoria o siete fuggiti già da un pezzo o siete in procinto di farlo.
Le altre due categorie, invece, si ritrovano al Mao. Al "peel banana" party del Mao. Dove il nome è un programma.

"è tutto"
Francesca

sabato 11 ottobre 2008

L'ufficio: una giungla





Da quando Jeremy è arrivato a Shanghia, tre mesi fa, l'aspetto dell'ufficio è drasticamente cambiato. Se prima si vedevano rimasugli di tessuti, fogli con schizzi, riviste di moda; ora si vedono solo piante. Piante e null'altro. Le piante hanno preso il sopravvento sul "territorio ufficio".

Jeremy è talmente fissato con le piante da ufficio, anche se non ha per nulla il pollice verde ed a queste povere pianticelle si prospetta uan triste fine, che mi ha "costretta" a prenderne una, se non ne volevo una enorme sulla mia scrivania. Perchè una pianta, per Jeremy, è tale solo se è enorme.

Io mi sono limitata. Tutto sommatto la scrivania mi serve per lavorare e non è certo un vivaio.

"è tutto"
Francesca

venerdì 10 ottobre 2008

Chi va e chi viene...



Ormai è noto che ogni nuovo trimestre ci sono dei nuovi arrivi, ma questa volta ci sono stati anche degli addii.

La prima ad andarsene è stata Xana (la mia vicina ed amica), seguita da Rotem (arrivata con me) e Sonny (colui che mi ossessionava con le domande di computer).
I nuovi lecturers sono arrivati durante le vacanze ed alla spicciolata, non tutti insieme come la scorsa volta. Quindi mi sa niente party. Fortuna che Xana e Rotem avevano organizzato il party d'addio.

"è tutto"
Francesca

domenica 5 ottobre 2008

Vacanze a Beijing: palazzo d'estate







L’imperatore, non pago della città proibita, necessitava anche di un posto nel quale rilassarsi durante l'estate, dopo aver pensato tutto l’inverno ai nuovi nomi per i padiglioni delle concubine. E per questo aveva fatto allargare un lago nei pressi di Beijing e costruito la sua “residenza estiva” sulle sponde del lago (artificiale).

Dopo giorni a vagare tra antichi palazzi e su ponti mal proporzionati, tuttavia, senti la necessità di staccare. E i cambiamenti subiti dalla città per i giochi olimpici fanno al caso.
L’assurdità è che tutta la città, e non solo la zona olimpica, è invasa dalle immagini delle Olimpiadi (e pensare che anche le para-olimpiadi sono finite da un bel po’) e da fioriere con la forma delle mascotte o degli sport.

Vacanze a Beijing: tempio del cielo / area 798







Per ripigliarsi dagli impegni governativi (e dalle troppe concubine), i vari imperatori, a cominciare dall’era Ming, si andavano a rifugiare nel “tempio del cielo”, immerso in uno splendido giardino, dove si compivano sacrifici animali per propiziarsi le divinità.

Purtroppo tutte queste cineserie, per quanto belle ed interessanti, dopo un po’ stufano: per questo, come gli imperatori di un tempo fuggivano dalle concubine a sacrificare animali; noi ci siamo rifugiati nella zona di arte e design di Beijing, l’aera 798. Un’ex zona industriale riconvertita a mostre permanenti e personali.

Vacanze a Beijing: la città proibita







La città proibita, come Beijing, è enorme e monumentale.

Un sacco di padiglioni per l’imperatore: stanza per ricevere i ministri fidati, quella per i banchetti, quella dove ripassare discorsi, la stanza nel giardino per rilassarsi e prendere il te, ecc. Un sacco di padiglioni per le concubine; insomma, c’erano otto livelli di concubine, e le ragazze venivano rinnovate ogni tre anni. C’è solo da chiedersi che se ne faceva di otto livelli di concubine quel vecchio maniaco. Un sacco di padiglioni per i mandarini ed infine per a servitù. Insomma, una città nella città. E l’attività principale di ogni imperatore, invece di governare, era rinominare i padiglioni –e ci mettevano anni!, in particolare quelli delle concubine.

La cosa assurda, almeno per la sottoscritta, è che per passare da un padiglione all’altro si passa da fuori, almeno per raggiungere i padiglioni centrali e le varie zone delle concubine…e Beijing, a livello di clima, non è certo confortevole: tempeste di sabbia, elettricità statica nell’aria, e -20° in inverno.

Dopo le miglia percorse nella città proibita nell’inutile ricerca di una concubina, almeno di ottavo livello, siamo andati a rifocillarci in zona naviglio (Qianhai Lake): veramente carina.

Vacanze a Beijing: la grande muraglia





La grande muraglia è spettacolare. Scalare dei gradini con pendenze impensabili o scendere per discese così ripide che sembrano dei baratri è un’avventura da non perdere. Specie se si ha la consapevolezza che non si stanno calpestando solo malta e pietre, ma anche “i cadaveri” di tutti quei cinesi che nei tempi antichi sono morti nel costruirla.

Tuttavia la vera avventura non è muovere qualche incerto passo su quella che un tempo era considerata “la circonvalla” dell’impero, ma arrivarci.
Svegliarsi all’alba e cercare nei dintorni di piazza Tian’anmen un autobus che arrivi alla muraglia, è circa a 70km dalla capitale; realizzare che quel che si cerca magari non è proprio nei dintorni della piazza, ma si deve prendere la metro ed arrivare ad una stazione degli autobus dove nessuno parla inglese; e, sempre girando come trottole, cercare un fantomatico autobus 919 che arriva a Badaling, la zona più turistica della muraglia. Ovviamente quest’autobus non parte dalla stazione nella quale voi vi trovate, ma da un’altra.

Parlando di tempistiche: 4ore per trovare l’autobus per Badaling (rinunciando alla vera meta che era Simatae); 2ore e 30min tra andata e ritorno in autobus; 2orette o poco più di camminata sulla muraglia; circa 2ore ad aspettare autobus per ritornare a Beijing. Suggerimenti per ottimizzare le tempistiche?

Vacanze a Beijing: arrivo





La prima impressione sulla città è monumentale: strade enormi, palazzoni ancora più grandi che sovrastano strade a mille corsie per arrivare a piazza Tian’anmen. Enorme e blinda. Ma, soprattutto, clima strettamente autunnale. Ed essendo abituata a Shanghai dove si accende ancora AC, Beijing è particolarmente fredda.

Il nostro hotel era situato dietro l’enormità della piazza, però in un “hutong” (insieme di vicoletti che sono intorno alla città proibita) stretto, un po’ vecchiotto e con cibo cucinato sulle strade: forte contrasto. Il taxi non è riuscito nemmeno a portarci davanti all’hotel. E per rimanere in tema “serate brave dei lecturer”, i dintorni erano costellati di sexy shop.
Ma la città la conosci veramente solo la sera, quando ti stai appisolando sotto il piumone per contrastare il freddo che hai preso in piazza Tian’anmen, ed una guardia, che non parla nemmeno inglese, cerca di entrare nella tua stanza per farti un interrogatorio dettagliato nella hall. E questo perché hai un visto lavorativo.