domenica 24 aprile 2011

Buona Pasqua


Mentre a Milano certa gentaglia ingurgita agnello (ma quando vi decidete a divenatre vegetariani e nutrirvi di tofu?); si sbaffa la colomba, che anche quest'anno non e' riuscita a volare via; ingolla uova al cioccolato (meglio se fondente); qui a Shanghai c'e' altra gentaglia costretta a scribacchiare caratterini cinesi indecifrabili, perche' durante il giorno di pasquetta (o, se siete comunisti, della liberazione) deve affrontare un'improbabile esame di cinese.

Meglio se prenoto un volo per questa notte e domani partecipo alla manifestazione in piaza Duomo.


Buona Pasqua.

sabato 23 aprile 2011

Americani


Qui a Shanghai ci sono piu' expat di nazionalita' francese, ma questo non vuol dire che gli americani (quelli che provengono dal nord America, quello stato sotto il Canada, per intenderci) non siano presenti.
Ci sono.

Come li si riconosce? Semplice. E scusate i luoghi comuni.
Camminano sicuri di loro stessi per le stade della citta', rasentando la sottile linea di demarcazione che li trasforma in "arroganti"; pretendono che i cinesi parlino un americano (che e' diverso dall'inglese) perfetto, quando loro non sanno nemmeno dire 您好; si lamentano sempre della qualita' del servizio nei locali, a prescindere dall'effettiva qualita'; generalmente alti e sovrappeso, a volte obesi; si ritrovano al Mc, dove fagocitano con gusto hamburger.
Visto la descrizione di qui sopra, non sono molto apprezzati dai locali, che spesso scuotono la testa pronunciando la parola “美国人” (americani).
Ora, se vi trovate a Shanghai e vi prendono per un'americano, vi stanno insultando. Molto meglio dire che si e' italiani (nonostante Silviolo - sigh) “意大利人”.

Qualche mese fa sono incappata in un americano, e mi stupisce la mia capacita' di sopportazione, in quanto ci parlo ancora.
L'inizio non e' stato dei migliori. Eravamo a cena, su suo invito, e dopo pochi minuti che la pizza era sotto le mie mani, essendo onesto -secondo lui; comportandosi da cafone - secondo me- afferma: "certo che qui a Shanghai le expat sono proprio brutte, per forza uno finisce con le cinesi". Forse avrei semplicemente dovuto alzarmi ed andarmene, ma la pizza era troppo buona. Gli ho fatto notare, troppo educatamente, che io sono un expat. A fine serata sono rimasta stupita del fatto che la pizza non mi sia andata di traverso.
Per un po' e' sparito; ed io non ero cosi' allettata all'idea di incontrarlo nuovamente.

Poi e' riapparso con lo sbocciare dei fiori (e dei suoi ormoni?), con l'intenzione di studiare italiano. Non che abbia preso seriamente le sue intenzioni, ma la volonta' di qulacuno di studiare la mia lingua madre mi ha spinto a rivederlo.
In effetti lo avevo sottovalutato: parla fluentemente cinese e spagnolo, quindi per lui e' semplice afferrare i suoni dell'italiano, anche se si lamenta che la struttura grammaticale e' un casino.
Pur tuttavia, dopo un paio di lezioni, mi rendo conto che il suo interesse alla lingua italiana e' minore rispetto all'interesse che dimostra verso la docente.

Americani! (scuotimento di testa incluso.)

giovedì 21 aprile 2011

Penna rossa


Dal primo giorno di scuola, tutti gli studenti hanno chiaro in mente il significato della penna rossa: evidenzia gli errori nei compiti, srive un cattivo voto, una nota sul diario. Insomma: la penna rossa e' portatrice di sventura.
E quella stessa penna rossa decretera' il mio fallimento nell'esame di cinese di lunedi'. Gia' sogno tutti i miei caratterini con una gigantesta croce rossa.

Ma la stessa penna rossa puo' anche diventare un gioco interessante per costringere timidi studenti di cinese a parlare. Come? Semplice.
La suddetta penna passa da studente a studente, mentre la 老师 batte le mane. Appena cala il silenzio in classe, lo sfortunato che si trova la penna in mano (o sul banco) e' costretto a formulare (balbettare?) qualche parola in cinese, cercando di organizzare una sentenza di senso compiuto.
In queste situazioni di stress da prestazione, e' normale sussurrare al tuo compagno di banco: se mi passi quella cosa, ti disconosco a vita.

Povera penna rossa mistrattata e malvoluta.

domenica 17 aprile 2011

Shanghai fashion week








The 12th of April was the last day of Shanghai Fashion Week.
Here some pictures from the backstage. Beautiful Russian model, under 18; good enough for Silviolo. Even the guy...

mercoledì 6 aprile 2011

Condoms (and other stuff).


You might know what I'm going to speak about: little pervert growing-up. Of course the topic is "condom", condom in China and condom in Italy. And I'm not going to write about size. Do no be naughty.

Here in China there is the policy of "one child per family". Actually, if both the parents are the only child, they can have two children by pay an extra tax to the government. But not so many family can afford that extra tax.
So, for stay stick to the right number (one child per family) there are two way: not having sex; use condoms or other stuff to prevent a pregnancy.
About condoms, you can buy them everywhere: they are next to the cashier in the pharmacy, at the market and in the cosmetic shop. And if you work for a Chinese company, you get condoms for free from your working place. No matter if you are married or not.
Like, you clock out at evening time, and the girl at the reception gives you a condom; and she is not proposing you an hot date, just doing her duty.

In Italy, there is the problem of lack of born. And, so far, it is not the most important issue, I know…economy, corruption, bad politicians, Lampedusa, Ruby…but today I want to speak about condoms, so…
The Vatican forbids the use of any contraceptive; also condoms, that prevent a lot of diseases too. If you buy them, no matter where (supermarket or pharmacy), you feel, a little bit, like a bad person: someone that is going against the law.

I guess italian people, even they are know as "the best lover", are not doing so much sex.
I'm italian.
And I'm not working for a chinese company.
My life is a disaster.

Ophelia

domenica 3 aprile 2011

Numeri

Sono appena ritornata dal mio rifornimento settimanale di verdure; un mercato rionale, presente tutti i giorni della settimana, dove si vende -prevalentemente- verdura, ed anche carne, pesce, frutta, tofu -se speravate nel formaggio, scordatevelo- infine uova.
Mi sono feramta a 4 banchi differenti, ed a tutti ho pagato 4.3 yuan.

Oggi e' il 3 Aprile, ma in cinese le date si leggono dal numero piu' generale (anno) a quello piu' dettagliato (giorno). La data di oggi, quindi, e' [2011] 04.03.

Ora, che significato devo dare a questi numeri? Sicuramente c'e' una corrispondenza; non e' pensabile che tutti i negozianti hanno "aggiustato" il valore che dovevo pagare alla giornata di oggi. O si?
Che cosa voleva comunicarmi il cavolfiore? E la patata? Rimmarro' con queste domande per tutta la giornata.