
La spinta a tutto questo? la voglia di prevalere sugli altri, distruggerli; l'invidia; il potere; l'orgoglio.
Riducendo il tutto ad una visione più vicina alla mia vita di Shanghai, ecco la mia esperienza.
Persone invidiose, che bramano il successo di altre, ma che non sanno porsi entro certi limiti; sempre pronte a disprezzare i difetti degli altri, ma che sono cieche davanti ai propri (generalmente gli stessi); persone che non si mettono mai in discussione e si rendono ridicole avventurandosi in argomentazioni che non conoscono. Persone fragili, impotenti se si devono confrontare con una persona non arrogante, ma razionale e con un po' più di cultura.
Sfortunatamente qui a Shanghai la maggior parte degli italiani appartengono alla sopra citata categoria. Sarà che questa città li ha viziati.
Se mai verrete qui, non crediate alle bugie: siete bianchi, ma non per questo migliori. E qui siamo noi gli emmigrati in cerca di lavoro.
2 commenti:
La categoria che descrivi così efficacemente in pochi tratti, mi è (tristemente) familiare.
Probabilmente non è solo prerogativa di casa nostra (magari fosse, mi basterebbe prendere il passaporto, valigia, salutare e comprare un biglietto di sola andata), ma noi italioti abbiamo il nostro pedigree che ci fa arrivare sempre primi ai concorsi di rozzezza.
Del resto, anch'io in Giappone mi sono sentito un mezzo selvaggio.
Immagino che il confronto con altre culture debba servire soprattutto a questo, a riflettere e a migliorarci.
Su di te che effetto ha avuto?
in prima battuta: mi vergogno di essere italiana.
in seconda battuta: non tutti gli italiani sono così.
alla fine nessuno è perfetto; ed i valori variano da persona a persona.
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