Avete presente la vita parigina degli anni '30? Oggettivamente io no; ma - chissà per quale ragione- ho questa idea un po' fumosa che vacilla tra il boeme ed il romantico. Sempre con una sigaretta in bocca.
Però ho presente il dinamismo di Shanghai "expò time": quando in meno di un anno le linee metropolitane sono raddoppiate; le strade allargate e riempite di fiori; gli edifici pubblici (e privati) hanno avuto una ristrutturazione degna di un'attrice hollywodiana; e lo sky line che si ammira dal Bund è più colorato. Anzi: tutto è più colorato; si corre sulle sopra elevate lasciando una scia luminosa; si ride sorseggiando una tsindao con gli amici la sera; tutto sembra a portata di mano.
Tutto. Anche le sigarette. Shanghai, sotto molti punti di vista, è meglio rispetto a Milano. Però a Milano è vietato fumare nei locali pubblici.
Lo ammetto: non fumo, e non ho mai fumato. Se uno è "nicotina dipendente", non sarò certo io a togliergli la sigaretta di bocca. Ma ritornare a casa, dopo aver passato una piacevole serata in compagnia di amici in un qualsiasi locale della città, e doversi fare l'ennesima doccia e buttare i vestiti in lavatrice se non si vuole assomigliare (almeno a livello di odore) alla periferia della Milano produttiva ed industriosa degli anni '60, è alquanto scocciante.
Per poi svegliasi la mattina e trovarsi mozziconi tra le tue piante di fragole.
Milano non è male, ma NY è meglio. E per chi non avesse colto, posso solo dire: contratto d'affitto restrittivo per i fumatori.
Però ho presente il dinamismo di Shanghai "expò time": quando in meno di un anno le linee metropolitane sono raddoppiate; le strade allargate e riempite di fiori; gli edifici pubblici (e privati) hanno avuto una ristrutturazione degna di un'attrice hollywodiana; e lo sky line che si ammira dal Bund è più colorato. Anzi: tutto è più colorato; si corre sulle sopra elevate lasciando una scia luminosa; si ride sorseggiando una tsindao con gli amici la sera; tutto sembra a portata di mano.
Tutto. Anche le sigarette. Shanghai, sotto molti punti di vista, è meglio rispetto a Milano. Però a Milano è vietato fumare nei locali pubblici.
Lo ammetto: non fumo, e non ho mai fumato. Se uno è "nicotina dipendente", non sarò certo io a togliergli la sigaretta di bocca. Ma ritornare a casa, dopo aver passato una piacevole serata in compagnia di amici in un qualsiasi locale della città, e doversi fare l'ennesima doccia e buttare i vestiti in lavatrice se non si vuole assomigliare (almeno a livello di odore) alla periferia della Milano produttiva ed industriosa degli anni '60, è alquanto scocciante.
Per poi svegliasi la mattina e trovarsi mozziconi tra le tue piante di fragole.
Milano non è male, ma NY è meglio. E per chi non avesse colto, posso solo dire: contratto d'affitto restrittivo per i fumatori.