venerdì 21 marzo 2008

Passaggi di volo

Diciamo che il viaggio è iniziato con il supplemento da pagare (460€!) perché avevo due colli e ne era consentito solo uno (e non faccio commenti sull’agenzia che non mi aveva detto di questo piccolo particolare). Il volo tra Milano e Francoforte era pieno di Giapponesi (che ovviamente non parlavano inglese) ed io ero incastrata in questa scolaresca che tornava a casa.
La permanenza a Francoforte è stata decisamente più piacevole che sul volo: tra duty ed ascolti di pod-cast il tempo è passato abbastanza. La vera tragedia è che mi sono resa conto di non sapere l’inglese: Lily Li (il mio contatto a Shanghai), non ci metterà molto ad accorgersene e rispedirmi a Milano. Ma questa volta i bagagli li invio con DHL! ^_^

Certo che io (alla veneranda età di 26anni) mi faccio problemi per questo viaggio, ma qui ci sono ragazze e ragazzi (cinesi, ma anche di altre nazioni) non incartapecoriti come me che viaggiano da soli. Faccio proprio parte degli italiani mammoni; e questa opportunità che mi è capitata per caso è il modo migliore per svegliarsi e sottrarsi al giogo di mamma Fausta. (x mamma: lo pensi anche tu, vero?)
Il volo tra Francoforte e Shanghai è stato disastroso: anzitutto era seduta vicino al finestrino, e per potermi alzare ed andare in bagno dovevo disturbare un omino che dormiva sempre, poi alla prima volta che ci hanno dato il cibo io ero in bagno, ed ho corso il serio rischio di non venir nutrita…la cosa positiva è che ho visto il film “enchanted” (Stefano apprezzerà di sicuro).

Atterrata all’aeroporto (in ritardo) faccio una coda assurda per il visto e ci metto un po’ per prendere il bagaglio (che non è stato perso!): quindi l’autista che mi era venuto a prendere aveva già contattato Lily per dire che non c’ero, la quale, presa dal panico, mi ha scritto una mail…ora: mandarmi una mail…insomma, non ho a disposizione internet, secondo te ti rispondo!?!? Tralasciamo. Alla fine becco l’omino e arrivo in hotel…manco il tempo di finire la doccia che mi chiama Lily per portarmi all’istituto. Ma questa ve la posto domani, ora ho troppo sonno…

“È tutto”.
Francesca.

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