martedì 25 marzo 2008

Eppure non sono ancora un oggetto.

Oggi, oltre alle preoccupazioni che mi da il carta modellismo, sono andata a fare vari controlli medici: la scuola si vuole assicurare che sia in perfetta salute, per non infettare i ricchi studenti paganti dell’istituto.

Sono andata all’ospedale (gentilmente accompagnata da una ragazza cinese che si occupa di assistere i deficienti come me che non sanno la lingua locale), e, prima di iniziare il vero e proprio check-up, mi hanno fatto compilare un modulo chiedendomi se ero malata o meno e quali malattie avevo…insomma, lo stai controllando se sono malata, a che serve che lo compili? Mistero.
Il tutto è stato abbastanza rapido, quasi non mi sono accorta di quando ho iniziato e quando ho finito; forse era anche per carenza di zuccheri, visto che l’esame è iniziato alle 14 e non mangiavo dalle 8 del mattino! Comunque, mi hanno fatto togliere la parte superiore dei vestiti, dato una camiciola per coprire le nudità, e spedita di stanza in stanza a farmi controllare da dottori diversi. Prima i raggi X, poi il prelievo del sangue, successivamente controllo vista (che deve essere andato malino) per essere spedita in un’altra stanza dove mi hanno misurato pressione e controllato lo stomaco e la colonna vertebrale, poi l’elettrocardiogramma ed infine il controllo del respiro e una rapida ecografia ai polmoni. Fine. Ed ovviamente non ero l’unica.
Avete presente le catene di montaggio? Noi stranieri come oggetti da controllare prima della messa in vendita sul mercato del lavoro shanghaiese da efficienti medici che non parlano assolutamente inglese. Fantastico.

“È tutto”.
Francesca

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