domenica 5 ottobre 2008

Vacanze a Beijing: la città proibita







La città proibita, come Beijing, è enorme e monumentale.

Un sacco di padiglioni per l’imperatore: stanza per ricevere i ministri fidati, quella per i banchetti, quella dove ripassare discorsi, la stanza nel giardino per rilassarsi e prendere il te, ecc. Un sacco di padiglioni per le concubine; insomma, c’erano otto livelli di concubine, e le ragazze venivano rinnovate ogni tre anni. C’è solo da chiedersi che se ne faceva di otto livelli di concubine quel vecchio maniaco. Un sacco di padiglioni per i mandarini ed infine per a servitù. Insomma, una città nella città. E l’attività principale di ogni imperatore, invece di governare, era rinominare i padiglioni –e ci mettevano anni!, in particolare quelli delle concubine.

La cosa assurda, almeno per la sottoscritta, è che per passare da un padiglione all’altro si passa da fuori, almeno per raggiungere i padiglioni centrali e le varie zone delle concubine…e Beijing, a livello di clima, non è certo confortevole: tempeste di sabbia, elettricità statica nell’aria, e -20° in inverno.

Dopo le miglia percorse nella città proibita nell’inutile ricerca di una concubina, almeno di ottavo livello, siamo andati a rifocillarci in zona naviglio (Qianhai Lake): veramente carina.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Gli imperatori la sapevano lunga: poco lavoro, molto cibo e soprattuto una vasta scelta di mandarinette, scommetto anche che potevano disporre di un servizio navetta per spostarsi all'interno della città, alla faccia vostra!