Premetto che le mie lezioni di computer sono decisamente soporifere. Aule buie, davanti ad uno schermo con photoshop aperto (se non è internet), relativo silenzio. Manca solo l'incenso.
Al mattino presto, quando il letto è ancora caldo l'unico potso dove vorresti stare.
Visto le premesse, cerco di essere indulgente. Ma ci sono limiti che non possono essere superati.
Settimana scorsa, lezione di computer, un allievo si addormenta sulla tastiera. Il sonno del giusto, come quello di un bambino di pochi mesi che ha appena poppato la sua razione di latte e si crogiola tra le morbide lenzuola nella brezza primaverile.
Lo sveglio una prima volta. Occhi iniettati di sangue e ancora in fase REM si posano sulla mia persona. Si riaddormenta quasi subito.
La secondo volta che lo sveglio è a lezione terminata, dopo pausa pranzo.
Il suo sonno era così profondo ed il luogo così confortevole, i suoi compagni così magnanimi nei suoi confronti, che è restato in aula, la stessa aula nella quale avevo lezione al pomeriggio con un'altra classe.
A questo punto ero abbastanza scocciata. Un conto è dormire durante la mia lezione, un'altro è invadere l'aula col suo russare. Lo sveglio e senza troppi complimenti lo sbatto fuori.
Ma durante il fine settimana mi sono attrezzata. Ho comprato due cuscini al calleful.
Appena il bell'addormentato ha chiuso occhi, gli ho consegnato un morbido cuscino rosso dicendogli che era molto più confortevole della tastiera.
La classe rideva mentre lui arrossiva, ma ha smesso abbastanza presto, rendendosi conto che avevo un'altro cuscino.
Studentacci: fate attenzione. Ho in mano un cuscino e non ho paura di usarlo.
Al mattino presto, quando il letto è ancora caldo l'unico potso dove vorresti stare.
Visto le premesse, cerco di essere indulgente. Ma ci sono limiti che non possono essere superati.
Settimana scorsa, lezione di computer, un allievo si addormenta sulla tastiera. Il sonno del giusto, come quello di un bambino di pochi mesi che ha appena poppato la sua razione di latte e si crogiola tra le morbide lenzuola nella brezza primaverile.
Lo sveglio una prima volta. Occhi iniettati di sangue e ancora in fase REM si posano sulla mia persona. Si riaddormenta quasi subito.
La secondo volta che lo sveglio è a lezione terminata, dopo pausa pranzo.
Il suo sonno era così profondo ed il luogo così confortevole, i suoi compagni così magnanimi nei suoi confronti, che è restato in aula, la stessa aula nella quale avevo lezione al pomeriggio con un'altra classe.
A questo punto ero abbastanza scocciata. Un conto è dormire durante la mia lezione, un'altro è invadere l'aula col suo russare. Lo sveglio e senza troppi complimenti lo sbatto fuori.
Ma durante il fine settimana mi sono attrezzata. Ho comprato due cuscini al calleful.
Appena il bell'addormentato ha chiuso occhi, gli ho consegnato un morbido cuscino rosso dicendogli che era molto più confortevole della tastiera.
La classe rideva mentre lui arrossiva, ma ha smesso abbastanza presto, rendendosi conto che avevo un'altro cuscino.
Studentacci: fate attenzione. Ho in mano un cuscino e non ho paura di usarlo.
1 commento:
Nuovo filone pedagogico:
il cuscino didascalico.
E' almeno "Intelinside"?
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