martedì 24 giugno 2008

Pedalando a Zhujiajiao

In queste afose e piovose giornate di fine giugno i miei genitori sono arrivati a trovare la loro dolce bimba stazionata a Shanghai, portandole tanto buon formaggio dall’Italia (anche se poi papà ne ha addentato la metà) e tanto calore materno (nonostante faccia già caldo).
Per ricompensarli di suddetto sforzo (12 ore di volo con la China Airline e jetlag), l’amorevole bimba ha organizzato, con un gruppo di italiani stazionanti a Shanghai, una gita in bici nella limitrofa cittadina di Zhujiajiao, una città piena di rogge e canali a pochi kilometri da qui.


La giornata, fin dal mattino, si presentava con un cielo minacciosamente plumbeo; ma l’ottimismo della famiglia riunita non ci ha fatto desistere dal nostro proposito di visitare la campagna cinese, a stretto contatto con la natura –anche se non potevamo immaginare quanto questo contatto fosse vicino.

Appena inforcate le mountain bike (forse ispirata da qualche spiritello dei fiumi la mamma, non solo riusciva a tenere la bici in piedi, ma ha pure capito come funzionano le marce!) ha cominciato a piovere e non l’ha smessa per tutta la durata del giro. Più che una piacevole biciclettata per le campagne cinesi, sembrava una prova di forza contro le forze avverse della natura ostile o, se la si vuol mettere sul lato della cura estetica, una fantastica cura termale a base di fango per purificare i pori della pelle: a vostra discrezione.


Penso che mai doccia calda ed indumenti asciutti e puliti fossero stati così tanto agognati.


“È tutto”

Francesca

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravi, bravi. Perchè alla prossima non vi cimentate col trainare i tipici carretti porta-persone?

laFra ha detto...

intendi per caso i risciò?

Anonimo ha detto...

Prorio quelli, sarebbe una esperienza alternativa(e distruttiva),in compenso i pori della pelle si liberano!

laFra ha detto...

per quelli funziona meglio il fango...