lunedì 30 giugno 2008

Be a panda



I panda, animaletti puffettosi e “so cute”, sono letteralmente assaltati dai visitatori degli zoo: tutti che li fotografano, che li osservano e li chiamano… ma questa esperienza capita anche alle “scimmie bianche” (nello specifico la mia famiglia) che gira per la Cina. Siamo animali rari che tutti salutano “Hi” e che devono essere immortalati.

“È tutto”
Francesca.

mercoledì 25 giugno 2008

dio coffe

Dopo 25 chilometri di mountain bike, sotto la pioggia scrosciante ed immersi nel fango delle risaie, dopo un pasto con i bastoncini (kuaizi), che se non sei esperto digiuni, l'idea di un caffe' ti alza la temperatura corporea: arrapato, sei disposto ad attraversare un villaggio in mezzo all'acqua e sotto l'acqua che scroscia dal cielo per assaporarlo.
Eccolo il locale: "Dio Coffee". Sul menù leggi: capuccino, espresso, irish coffee. Ma poi ti avvertono che queste opportunità saranno in futuro, Shanghai è la città che si prepara al futuro, non te l'hanno mai detto? Ti assicurano un "regular coffee". Accetti comunque. Attendi. Attendi. Attendi ancora. E intanto, intorpidito su comodi divani, ti interroghi sul sospirato caffè. I cinesi sono bravi a copiare l'Occidente; ma cosa avranno mai copiato? l'espresso italiano, la broda francese, il beverone americano, il caffè greco....
Nel frattempo hai tutto il tempo di osservare, dal tuo balcone con vista sul ponte del canale, gli shanghainesi che liberano i pescioini rossi nel fiume, per propiziare il favore degli dei, loro già baciati dalla fortuna.
Dopo un'ora, ti viene servito un passabile caffè con dovizia di porcellane. Per lo zucchero, per il latte, per la crema... vassoio intarsiato e musica d'occasione.
Osservando gli ultimi raggi del sole che declina dietro una cortina di bambù, ti chiedi: ma perchè non ho chiesto un te verde?

Papà Silva

Yu Yan





Devo dire che il fatto che i miei vecchiacci siano qui mi ha fatto smuovere dal mio cute appartamentino, costringendomi a trasformarmi in una sgangherata guida turistica che vede per la prima volta Shanghai.

Nonostante il posto dove vivo sia una megalopoli a tutti gli effetti (sopraelevate a 4 livelli; grattacieli; 8 linee della metro e due nuove in costruzione; l’unica città con il Maglev funzionante –che per chi non lo sapesse è il treno magnetico), sentivo il bisogno di finire in quei tipici luoghi che per noi occidentali rappresentano la Cina, con giardini e tempietti.
E la città vecchia, al cui interno c’è il giardino di Yu Yan ha soddisfatto le mie aspettative. Anche se è spiazzante osservare, dietro ai tipici tetti ricurvi, gialle gru che costruiscono l’ennesimo grattacielo.

“È tutto”
Francesca

martedì 24 giugno 2008

Pedalando a Zhujiajiao

In queste afose e piovose giornate di fine giugno i miei genitori sono arrivati a trovare la loro dolce bimba stazionata a Shanghai, portandole tanto buon formaggio dall’Italia (anche se poi papà ne ha addentato la metà) e tanto calore materno (nonostante faccia già caldo).
Per ricompensarli di suddetto sforzo (12 ore di volo con la China Airline e jetlag), l’amorevole bimba ha organizzato, con un gruppo di italiani stazionanti a Shanghai, una gita in bici nella limitrofa cittadina di Zhujiajiao, una città piena di rogge e canali a pochi kilometri da qui.


La giornata, fin dal mattino, si presentava con un cielo minacciosamente plumbeo; ma l’ottimismo della famiglia riunita non ci ha fatto desistere dal nostro proposito di visitare la campagna cinese, a stretto contatto con la natura –anche se non potevamo immaginare quanto questo contatto fosse vicino.

Appena inforcate le mountain bike (forse ispirata da qualche spiritello dei fiumi la mamma, non solo riusciva a tenere la bici in piedi, ma ha pure capito come funzionano le marce!) ha cominciato a piovere e non l’ha smessa per tutta la durata del giro. Più che una piacevole biciclettata per le campagne cinesi, sembrava una prova di forza contro le forze avverse della natura ostile o, se la si vuol mettere sul lato della cura estetica, una fantastica cura termale a base di fango per purificare i pori della pelle: a vostra discrezione.


Penso che mai doccia calda ed indumenti asciutti e puliti fossero stati così tanto agognati.


“È tutto”

Francesca

lunedì 23 giugno 2008

cip cip

I cinesi raddoppiano l'aggettivo per fare il superlativo.

Così dicono buono buono o alto alto per dire buonissimo od altissimo. Per questo se nel passeggio di Nanjing Lu qualcuno ti strattona dicendo nel suo inglese "cheap-cheap", intende: "merce a prezzi stracciati". Se hai la pazienza o la voglia di seguirlo, ti potrà mostrare articoli firmati (fake) a dieci volte meno . E' lì che ho scoperto la borsa che sfoggiava sussiegosa L. alla tesi di laurea: se spesse a che prezzo potrei ora portarmela a casa! Ma alla fine quale è il prezzo giusto: quello di Via Montenapoleone o quello dei retrobottega di Nanjing Lu?

Papà Silva

sabato 21 giugno 2008

La ricchezza è nella spazzatura

Mentre a Napoli la spazzatura è un problema e a Milano un costo, qui è fonte di occupazione e di reddito.

Sono migliaia le persone che raccolgono e differenziano ogni genere di rifiuti, rivendendoli ai grossisti, vivendoci decorosamente. Passano con un triciclo a pedali, suonano un campanellino e ritirano la spazzatura prima degli incaricati della municipalità. Non solo: se la tua spazzatura è molta e già "differenziata" (di solito lo fanno loro meticolosamente), come ad esempio gli imballaggi Ikea, si offrono di pagarti qualche remninbo. Se poi vedi qualcuno all'ombra di un platano che traffica con un vecchio ventilatore, non è un elettricista improvvisato ma solo un rutamat, che recupera rame e altri metalli da un vecchio elettrodomestico in disuso: rottame che non riempirà immense discariche, ma ridurrà l'iportazione delle materie prime.

Papà Silva

domenica 15 giugno 2008

Donne è arrivato l'arrotino

Nonostante il gap culturale dovuto al cibo, certe usanze cinesi mi riportano direttamente in Italia; e precisamente in Via Val Devero 8, Milano.

Ogni sera, e per ogni sera intendo ogni sera della settimana: dal lunedì alla domenica! verso le 20.00 si sente un megafono gracchiare. Inizialmente pensavo che fosse proprio come l'arrotino italiano: un tizio che ripara cucine ed altro nelle case. E invece no.
Qui non dicono: "donne, è arrivato l'arrotino..."; qui la frase è molto più minacciosa e -tradotta- suona più o meno in questo modo: "è notte, chiudete tutte le finestre e le porte, onde evitare l'igresso di malintanzionati". La traduzione è libera, ma il senso è questo.

"Donne, è arrivato il topo d'appartamento".

venerdì 13 giugno 2008

Correggiamo i compiti

Ebbene, forse avrei dovuto seguire sul serio i consigli che mi erano stati dispensati così generosamente… purtroppo non l’ho fatto, per mancanza di materie prime in alcuni casi o forse perchè alla fine sono "lazy" come i miei studentelli.

1. Preparare un cocktail a base di camomilla, valeriana, biancospino, lavanda, tiglio, melissa e acqua bollente: riempirne una caraffa da due litri.
2. Creare una playlist a base di Vivaldi, Chopin e Bach (ma scegliere i brani accuratamente in modo da evitare effetti collaterali). Mettere le cuffie in modo da escludere ogni altro rumore estraneo che potrebbe provocare pericolose tensioni non desiderate.
3. Procurarsi una collezione di libri sulla filosofia Zen. Saranno utili in seguito, durante le frequenti pause in cui affronterete sessioni di meditazione interiore per calmare mente e corpo e letture di massime tratte da Confucio. N.B. Controllare prima su amazon.com che qualche oscuro scrittore americano non abbia già scritto un libro intitolato "Lo Zen e l'arte di correggere i compiti in classe".
4. Illuminare la stanza esclusivamente con luce naturale indiretta, qualora questa non fosse disponibile è consentito l'uso di candele, anche profumate.
5. Circondarsi di materiali come legno e ceramica, e di colori quali verde mare, blu cobalto, viola ciclamino, bianco latte.
6. Preparare una vasca da bagno con sali profumati del mar morto, usare un bagnoschiuma a base di olii essenziali ed amido di riso. Immergersi lentamente nella vasca e starci almeno venti minuti. Per quanto riguarda lo shampoo si può anche osare con uno stile più frizzantino. Uno shampoo alla mandorla dolce dovrebbe andare bene.
7. Indossare un kimono di seta, imbracciare una matita, portare a se un foglio di carta rosa con decorazioni floreali su cui annotare i giudizi. Fare un respiro profondo, ed inserire il primo cd nel lettore. Qualora la carta rosa con i fiori non fosse disponibile va bene anche la carta da lettere di hello kitty.
8. Se tutto questo non fosse ancora sufficiente, tenere a portata di mano una bottiglia di whisky per qualsiasi evenienza. (file vuoti, cd vuoto, file corrotti, foto delle vacanze al posto degli esercizi, ecc.)

Quello che vorrei fare ora (che sono arrivata solo a metà della correzione dei compiti in classe) è buttarmi dalla finestra, ma forse è meglio se butto i miei studentacci dalla finestra.

“È tutto”
Francesca

giovedì 12 giugno 2008

feed my fish


Dal quello che ho scritto su questo blog, si poteva evincere che i cinesi hanno un rapporto diverso con gli animali da quello che abbiamo noi italiani, ma certe cose mi stupiscono ancora.

La foto si commenta da sola.

mercoledì 11 giugno 2008

Frutta zuccherata

Avete presente la frutta di marzapane nella pasticceria all’inizio di via Torino? Con tutti quei colori invitanti e chimici? La frutta locale ha gli stessi colori e il medesimo tasso zuccherino di quei dolcetti, oltre ad avere forme certamente particolari. Ed è frutta, non marzapane. Ma anche frutta “più normale”, come il mango, l’ananas o le fragole, è più dolce di quella che trovavo in Italia e ovviamente i prezzi sono bassi, bassi, bassi.

“È tutto”

Francesca