venerdì 16 gennaio 2009

Cena aziendale

In Cina, patria del comunismo, non si festeggia il natale ma solo il capodanno. Che sarà a giorni. Ma proprio come in Italia ci sono le cene di Natale, qui ci sono le cene per capodanno.

Così ieri, tutti i dipendenti Raffles (lecturer, management, translator e ai), si sono recati alla cena aziendale per la celebrazione collettiva del capodanno cinese. Un'incubo.
Il ricordo dei pizzoccheri che permaneva sulle miei papille gustative è stato usurpato dal sapore della salsa di soia; il grasso del cotechino e lenticchie spazzato via dal gusto troppo piccante di un cetriolo terroso; la combinazione del peperoncino al cioccolato modicano sconfitto da pezzi di carne impanati nel sesamo e spacciati come dessert.
Ero nel settimo girone dell'inferno; e la cena era lo scotto da pagare per tutte le delizie gustate nella mia permanenza Italiana.
Quando mai Dante ha "filosofeggiato" sulla legge del contappasso.

Ma se non fosse stato sufficiente il cibo a generare sconforto in tutta la mia persona, arrivare al momento sbagliato e prendere posto al tavolo sbagliato (vicino a colleghi che non apprezzo più di tanto) ha incentivato questa sensazione. Me tapina.

Fortunatamente questo supplizio capita una volta sola all'anno.

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