Oggi c'è stata la commemorazione, con silenzio di tre minuti, per il terremoto che ha sconvolto il Sichuan.
La mobilitazione popolare, oltre a quella del governo centrale, è sorprendente. Gli studenti di questa scuola hanno organizzato collette per spedire aiuti ai terremotati e alcuni insegnanti hanno indirizzato le lezioni (psicologia dei colori, studio delle collezioni, ecc.) su questo argomento; in ogni posto di lavoro si raccolgono solti ed anche in ogni quartiere: un'organizzazione capillare.
Sicuramnete in parte è dovuto all'enormità della tragedia, ma in parte è anche dovuto alla cultura cinese: sono un popolo che sente fortemente il nazionalismo, basta semplicemente pensare a come viene trattata la questione Tibetana o quella delle Olimpiandi nei telegiornali, argomenti momentaneamente messi in secondo piano.
Ebbene, in questo popolo così nazionalista, ma così poco attaccato alle sue origini storiche (ogni decennio che passa cancella il passato) c'è tutta la contraddizione che questi opposti generano: un popolo che fino al decennio scorso era comunista e che oggi giorno è estremamente capitalista.
www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/cina-cinquanta/1.html
www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/new-travel-weekly/1.html
Questo blog nasce per descrivere/divulgare/rendere note le mie peripazzie a 11 meridiani da Milano.
martedì 20 maggio 2008
venerdì 16 maggio 2008
Pacco
Finalmente è arrivato il pacco che mi hanno mandato i miei genitori: alcuni libri (così posso andare al parco a pendere il sole e leggere); il golfino che mamma mi ha fatto con tanto amore in solo 2anni (solo che ora ci sono tipo 30° di giorno); i dadi (vegetariani e di carne) per farmi tanto-tanto buon risotto!
Andare a recuperare il pacco è stata, letteralmente, un’impresa. Sono andata nella posta vicino a scuola, dove, in cinese, mi hanno spiegato che non era in quella posta che dovevo prendere il pacco, ma in quella centrale. Mi forniscono indirizzo, che mostro al taxista. Entro nella posta centrale; e abbastanza sicura di me mi dirigo verso uno sportello fornito di bilancia per pesare i pacchi.
Prima il dipendente mi scruta come se fossi un’extraterrestre: andiamo, sono solo una straniera in una posta! Poi mi dice (ovviamente in cinese) che non è lì che devo ritirare il pacco. Vedendo la mia faccia sconvolta e semi disperata, mi accompagna nel retro della posta centrale, una specie di parcheggio per biciclette e stanzette sporche con postini intenti a mangiare (alle 17.00). In una di quelle stanzette mi fanno vedere un pacco, ridotto in condizioni pietose, delle poste italiane; ma prima di darmelo mi richiedono il passaporto e la firma. Terminate le pratiche burocratiche sono entrata in possesso del prezioso bottino, anche se malconcio, che stringo con bramosia tra le braccia mentre torno a casa.
“È tutto”
Francesca
Andare a recuperare il pacco è stata, letteralmente, un’impresa. Sono andata nella posta vicino a scuola, dove, in cinese, mi hanno spiegato che non era in quella posta che dovevo prendere il pacco, ma in quella centrale. Mi forniscono indirizzo, che mostro al taxista. Entro nella posta centrale; e abbastanza sicura di me mi dirigo verso uno sportello fornito di bilancia per pesare i pacchi.
Prima il dipendente mi scruta come se fossi un’extraterrestre: andiamo, sono solo una straniera in una posta! Poi mi dice (ovviamente in cinese) che non è lì che devo ritirare il pacco. Vedendo la mia faccia sconvolta e semi disperata, mi accompagna nel retro della posta centrale, una specie di parcheggio per biciclette e stanzette sporche con postini intenti a mangiare (alle 17.00). In una di quelle stanzette mi fanno vedere un pacco, ridotto in condizioni pietose, delle poste italiane; ma prima di darmelo mi richiedono il passaporto e la firma. Terminate le pratiche burocratiche sono entrata in possesso del prezioso bottino, anche se malconcio, che stringo con bramosia tra le braccia mentre torno a casa.
“È tutto”
Francesca
lunedì 12 maggio 2008
Sognando cibo italiano
Nonostante il Carrefour, nonostante il city shop (tutti posti dove faccio la spesa di cibo importato dall’Italia), nonostante preferisca cucinare da sola pietanze conosciute piuttosto che andare fuori a mangiare…nonostante tutto ci sono cose che io non so cucinare, o che sono impossibilitata nel fare perché non ci sono forni nelle cucine cinesi. Sicuramente il cibo che mi manca di più è la pizza.
Questa notte stavo sognando una buonissima pizza margherita, che poi si trasformava in una quattro stagioni, poi una vegetariana ed alla fine un buonissimo calzone ripieno di ricotta freschissima…era buonissimo, ed il gusto mi si scioglieva in bocca. Mi sono svegliata sul più bello: quando stavo per addentare la parte più ripiena del calzone, perché il sole è entrato in camera mia alle 5.30 del mattino. Ora, passi che qui non sanno che cosa sia un forno, ma che non abbiano nemmeno le tapparelle ed usino solo delle tende per chiudere le finestre durante la notte è inaccettabile.
Voglio le tapparelle; voglio il forno per fare tanto buon cibo…voglio una pizza!
“È tutto”
Francesca
Questa notte stavo sognando una buonissima pizza margherita, che poi si trasformava in una quattro stagioni, poi una vegetariana ed alla fine un buonissimo calzone ripieno di ricotta freschissima…era buonissimo, ed il gusto mi si scioglieva in bocca. Mi sono svegliata sul più bello: quando stavo per addentare la parte più ripiena del calzone, perché il sole è entrato in camera mia alle 5.30 del mattino. Ora, passi che qui non sanno che cosa sia un forno, ma che non abbiano nemmeno le tapparelle ed usino solo delle tende per chiudere le finestre durante la notte è inaccettabile.
Voglio le tapparelle; voglio il forno per fare tanto buon cibo…voglio una pizza!
“È tutto”
Francesca
venerdì 2 maggio 2008
1 Maggio
La festa del lavoro è la festa del lavoro, e qui sono previsti ben tre giorni di vacanza, non uno solo come in Italia…però tutti i negozi sono aperti, gli operai sono all’opera…in pratica fanno festa solo i colletti bianchi e gli studenti.
Se volete partecipare alla festa, vedere Nanjing Lu piena di lanterne rosse e i fuochi d’artificio sul fiume, armatevi di pazienza: tra piazza del popolo ed il bund traffico intenso per turisti e shanghainesi che vogliono festeggiare. Perfino dove abito, ogni scala ha la bandiera cinese per questa festa.
“È tutto”
Francesca
Se volete partecipare alla festa, vedere Nanjing Lu piena di lanterne rosse e i fuochi d’artificio sul fiume, armatevi di pazienza: tra piazza del popolo ed il bund traffico intenso per turisti e shanghainesi che vogliono festeggiare. Perfino dove abito, ogni scala ha la bandiera cinese per questa festa.
“È tutto”
Francesca
giovedì 1 maggio 2008
Massage
Dopo un mese che staziono a Shanghai, le mie colleghe hanno deciso (loro, non io!) che fosse tempo di andare a farmi massaggiare i piedi. Vista la loro passione per questa pratica, presumo mi abbiano preso solo come scusa, ma non potevo certo tirarmi indietro.
Il luogo era veramente di classe: pareti di bambù, fontanelle con pesci d’orati, intarsi di legno alle finestre, petali di rosa in ciotole, panche di legno con cuscini ricamati, incenso bruciato ovunque…insomma, a loro piaceva l’ambiente pulito e sfarzoso, io ho detestato l’incenso per via delle mie allergie.
Il “foot massage”, non fatevi ingannare dal nome, inizia massaggiando i piedi e finisce con il massaggio di questi, ma comprende anche gambe, braccia, mani, schiena…è un’esperienza da fare, ma io ero assolutamente a disagio, e non sono nemmeno sicura che ci siano stati effetti benefici, a parte l’attacco d’asma per via dell’incenso.
Eravamo tutte nella stessa stanza, con indosso dei pyjama a stampe orrende e troppo grandi (sembravo cucciolo), mentre loschi figuri (i massaggiatori) si accanivano contro i nostri corpi pallidi e mollicci. A parte che farsi massaggiare i piedi per chi soffre il solletico non è mai una buona idea, questa diventa proprio impensabile se si è anche restii a farsi “maneggiare” da degli sconosciuti e pagare (pure!) per questo. Diciamo che l’unica cosa che mi è piaciuta senza che mi creasse troppo disagio è stata il massaggio alla mano; per il resto sono stata strapazzata per un’ora.
“È tutto”
Francesca
Il luogo era veramente di classe: pareti di bambù, fontanelle con pesci d’orati, intarsi di legno alle finestre, petali di rosa in ciotole, panche di legno con cuscini ricamati, incenso bruciato ovunque…insomma, a loro piaceva l’ambiente pulito e sfarzoso, io ho detestato l’incenso per via delle mie allergie.
Il “foot massage”, non fatevi ingannare dal nome, inizia massaggiando i piedi e finisce con il massaggio di questi, ma comprende anche gambe, braccia, mani, schiena…è un’esperienza da fare, ma io ero assolutamente a disagio, e non sono nemmeno sicura che ci siano stati effetti benefici, a parte l’attacco d’asma per via dell’incenso.
Eravamo tutte nella stessa stanza, con indosso dei pyjama a stampe orrende e troppo grandi (sembravo cucciolo), mentre loschi figuri (i massaggiatori) si accanivano contro i nostri corpi pallidi e mollicci. A parte che farsi massaggiare i piedi per chi soffre il solletico non è mai una buona idea, questa diventa proprio impensabile se si è anche restii a farsi “maneggiare” da degli sconosciuti e pagare (pure!) per questo. Diciamo che l’unica cosa che mi è piaciuta senza che mi creasse troppo disagio è stata il massaggio alla mano; per il resto sono stata strapazzata per un’ora.
“È tutto”
Francesca
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