martedì 28 settembre 2010

back to brunette

Even old movie lies.

When I was blond (carrot colour), I didn’t increase my chance with the strong gender.

To be honest I didn’t went out so often, but this doesn’t matter: if you are blond men should pick you up on the street. This didn’t happen.

So it’s not true that men prefer blonde.

Ofelia

domenica 26 settembre 2010

25.09 - elefanti in Cina




è cosa nota: gli elefanti sono presenti in Africa ed India. solo quell'invasato di Annibale volle portarli attraverso le Alpi in Italia.
i Cinesi, non appagati dalla presenza dei panda giganti, riescono ad immaginarsi questo enorme pachiderma in una roccia mentre si abbevera nel fiume.

l'oppio introdotto dagli Inglesi due secoli fa, esercita ancora i suoi effetti sui turisti presenti a Guilin a giudicare dal commento del fotografo provetto accanto a me: "che bell'elefantino...guarda!"

24.09 - galleggiando sul fiume Li





per far dispetto alle poche gocce d'acqua che incessantemente cadono dal cielo, le si umilia ponendole di fronte ad una quantità d'acqua maggiore: quella del fiume Li.

acqua dall'alto, sotto i piedi, sui lati, davanti e dietro; emulando Forest Gump "poi un giorno iniziò a piovere: pioveva dall'alto, dal basso, di lato...

23.09 - alla scoperta del riso





mentre i contadini scappano dalle campagne alla ricerca di nuove opportunità offerte dalla città, i cittadini fanno pellegrinaggi organizzati (e costosi) per conquistare le risaie sotto una pioggierellina fastidiosa (e costante) ed ammirare la nebbia che circonda l'altopiano.

moderne forme di punizioni corporali per espiare i peccati che una vita metropolitana comporta.

22.09 - arrivo a Guilin





piove, incessantemente.

questa è una città per turisti, la prima sensazione è che tutti abbiano quella "falsa disponibilità" caratteristica di questo tipo di città.

piove ed è freddo. si ha l'impressione di essere in una città inospitale.
ci si rifugia nelle grotte per riscaldarsi: moderni uomini delle caverne.

martedì 21 settembre 2010

Vacanze della luna 22.09 - 26.09

Dopo un'estate a lavorare in una megalopoli rovente -ancora adesso ci sono 30°- una pausa in qualsiasi altro posto della Cina è più che meritata.
L'unico particolare è che queste sono vacanze nazionali. Avete presente andare al mare il 15 agosto, o fare il capodanno sulla neve? Stessa cosa, ma su scala cinese. Se poi si è un po' naive come la sottoscritta e ci si muove all'ultimo momento, si rischia di restare intrappolati in una città vuota. Parlando in modo relativo, non assoluto. Sono pur sempre a Shanghai.

Prima vacanza pensata: Turpan ed Urumqi.
Si passa dal deserto di Turpan all'altopiano che sovrasta Urumqi con un lago bellissimo. Scenari contrastanti tra loro, sulla vecchia via della seta. Popolazione han e mussulmana in continua lotta contro il deserto e tra di loro.
Mi sono mossa tardi: costi troppo elevati.


Seconda vacanza scartata: Luoyang.
Un salto nella religione buddista, dopo tutto questo ateismo imposto da Mao è quello che ci vuole per rifocillare il nostro spirito seccato al sole di Shanghai.
I treni si possono prenotare una settimana prima dal giorno del viaggio, ma quando sono arrivata in stazione era già tutto prenotato.


Ultima e definitiva: Guilin.
Ma non si resiste in questa città, si deve cambiare paesaggio. Quindi in pellegrinaggio, nonostante le zanzare, ci si reca sulle rive del fiume azzurro tra le risaie.
E pensare che c'è certa gentaglia che viene battere le campagne cinesi alla ricerca della sposa bambina. Troverò (finalmente) il mio sposo infante?


Buon viaggio.

lunedì 20 settembre 2010

When a girl say maybe later…

Here a little rule, but really useful, for all that guys that usually get from girl the answer “maybe later…”.
When a girl say later, she’s being extremely polite. That later means: never ever.

So, guys stop asking her over and over the same thing; and girls, if the guys can’t get it, say no. Better from both side. Because is not easy find (always) a kind way or a good excuse for say no; and some guys (really dummy) can even understand the meaning of: “I don’t want to stay / go / have fun / get married / spend my time with you”.

Such a hard time get rid of guys that you don’t want.

Ofelia.

Zodiac by Hello Kitty

Hello Kitty rules Shanghai; she's everywhere.
And you are not fashionable if you don't have some stuff with the print of that fatty white and pink kitty on.


Here what I bought: cute tissues paper.

Random order, but the first one is the best.












domenica 19 settembre 2010

Orso Minuscolone


Mi è piombato in casa domenica scorsa col visto scaduto.
In modo del tutto illecito si è insidiato nel mio appartamento e nella mia vita.

Nonostante alcuni disguidi burcatrici, è piacevole, dopo una giornata di lavoro, arrivare a casa e sapere che qualcuno, anche se disordinato e poco avvezzo alla pulizia (o forse non deviato mentalmente come la sottoscritta su questo punto), è lì ad aspettarti.
Sapere che non si è soli; poter avere speciali "pigiama party" dove si parla di politica (italiana e cinese) e non di manicure; leggere un libro insieme spaparanzati nel letto; chiaccherare delle diverse esperienze e scoprire che sono affini; discutere d'amore (romantico e duraturo, perché alla fine i film della Disney non hanno rovinato solo noi ingenue pulzelle) e rendersi conto che le avventure/disavventure degli altri sono capitate anche a noi; guardare con occhi diversi storie altre e vederne le similitudini per poi capire meglio se stessi: quello che si vuole, e quello che non si vuole. Perché è importante sapere anche questo.
Capitolare di fronte al rancore; scoprire (di nuovo) cosa vuol dire fidarsi di qualcuno, nonostante i dubbi; raccontarsi ed ascoltare.
In poche parole: conoscere se stessi nei discorsi notturni, che sono più lenti ed accompagnati dal frinire dei grilli.

Auguro a tutti di trovare il vostro orso minuscolone. Il mio l'ho trovato; e mi ha aperto gli occhi su quello che voglio da grande.

Da una bimba di (circa) 30anni.

venerdì 17 settembre 2010

Are the expat polite?

Here in shanghai there are million of Chinese and thousand of expat.
From time to time living together is not easy. Obviously the main point is different background, which means different behave during daily life.

As an expat you are never ever going to spit on the sidewalk; never speak loudly at the phone; never ever (no way I’m going to do that! I’m from Milan, capital of prêt-à-porter!) going out wearing you pyjamas. Beside those weird manners, generally, as a guess in this city, you are the one that has to adjust yourself. But, for many reason (and the stronger one is that expat are better than Chinese), this doesn’t happen often.
Expat bull Chinese; expat speak with every waitress in a rude way; expat never make mistake, if someone doesn’t understand them is not their fault; expat take their own life here like they are the king and all the Chinese their slaves.

Above all this thing: expat require that Chinese adjust themselves according to a western style.
Is it funny, don’t you think so?

Ofelia

domenica 12 settembre 2010

LaFra, la bici e la pioggia

Ogni Shanghainese degno di questo nome usa la bici per andare ovunque: al lavoro; a fare la spesa; a bere con gli amici (non troppo, altrimenti chi pedala al ritorno?); al cinema; a fare la manicure; ovunque, appunto.

Essendo io Shanghainese per adozione, questa mattina sono andata al Calleful con la mia bicicletta. Dentro al supermercato mi attardo ad osservare le delizie locali (come le torte di fagioli rossi o le zampette di gallina in salsa di soia), e i prodotti per la casa che qui sono tutti giocattolosi in stile Alessi anni '90.
Esco felice per il mio eroismo da consumatore moderno e mi imbatto in una pioggia scosciante. La mia bici è lì, che provocatoriamente ammicca e mi sprona. Non sia mai lasciare una bici lontano da casa. Inoltre un taxi, libero, in una giornata di pioggia non lo si trova (la famosa "legge di Murphy"). Come una stoica Shanghainese pedalo verso casa, incurante dei miei abiti zuppi.
Arrivata a casa, la nonnina del primo piano mi vede e mi soccorre, tenendomi aperta la porta principale. Dal suo sguardo divertito intuisco che mi ritiene una c******a totale.


Nel tempo che impiego a salire le scale e strizzarmi tutta, smette di piovere.
Colgo l'occasione per recarmi al mercato delle verdurine. Questa volta niente bici, ma ombrello al seguito. Infatti ricomincia a piovere. Ma questa volta sono io a ridere: apro l'ombrello. Caso vuole che sia bucato: è mai possibile? Arrivo a casa nuovamente bagnata, ma meno che la prima volta.

Questa città mi detesta: è evidente.

sabato 11 settembre 2010

Shanghai is changing

Since I’m here, I already get used to the fast change/improvement of this city.
Partially is because of the expo, so I guess after October, when expo is over, Shanghai is going to have less change; partially is because in [more or less] 20years this city, and the country as well, changed its economy from agriculture, to industry (manufacturing any kind of product) and now finance. Like for any thing: fast change can be good or bad; it's according to your personal point of view.

When I arrived in Shanghai there were less than nine metro lines, now are twelve and I have a train station close to my flat. Metro is fast and cheap, but during the night, when metro is closed, there is always a taxi that you can call by weaving your arms. And now, thanks to expo, some taxi drivers can speak a little bit of English. Public transportation: improved.

Shanghai is the richest city in China, here a lot of [may be too many now that expo is on?] expat are leaving/working/studying. There are magazine published just for expat; place (like restaurants or lounge) designed for them; shops where Chinese will never buy a things. Most of the foreigners don’t speak any Mandarin: English is enough for live, even if you have Chinese friends. This city from the last two years was more and more designed/built for foreigners, than for Chinese. Shanghai is spoiling expat; this city is not the real China. As soon as you step out, the scenery is totally changed. Too bad being spoiled: where can I live, after?

Just looking at my neighbourhood [I’m speaking about the street where I live, because once, a Chinese friend of mine, he told me that Ji’an district is my neighbourhood (6km far from where I stay)], every month a shop shuts down and something new open. Till now I was thinking it was cool. But last week, after a month of renovation, a new clothes shop opens where used to be a market. Well, during my first week in Shanghai [April 2008] when I moved in in what now I call my home [sweet home] I had to buy everything but the furniture. In that market I bought my first blanket, my first pair of chopstick, my first pot, my first noodles meal: all my first things, basically. When I was passing outside, a nostalgic mood rise in all my body and in my mind pop up the memory of what I was at that time compare to what I’m now. Shanghai destroys the memory and romantic feeling.

Moving on, improve, develop, change: it can be good; but from time to time you need a fix point to balance your life. I’ve to find a new one.
Wish me luck.

Ofelia

venerdì 10 settembre 2010

五年: 服饰&美容


It’s already five years that VOGUE CHINA had been on the market.
But it’s vivid in my mind what my lecturer told me when I was still a fashion design student at Politecnico. “Now the market for fashion is not more America or Europe: they are over; the new market is China […] and VOGUE is going to be published also in that country”.

Five years, and the quality is not bad at all. Five years for a fashion magazine that tries to spread in a country [that use to be communist] a variety of many style and taste different from the one imposed by Mao. This magazine is promoting, beside Western and Japanese fashion [already well know all around the world], Chinese designer and models. A magazine that has is own point of view about fashion and visual communication.

Happy birthday.
Ofelia

P.S. Sorry for the bad quality of the pictures, but this magazine is huge and heavy. I’m too lazy to carry it in any shop that has an A3size scanner.

Chopstick


There are three ways for eating food:
  • by hand (easy, but so impolite!);
  • by fork and knife (western style);
  • by chopstick (asian style).
Do you know how to keep your chopstick in your hands and at the same time eat rice? Because the hard part is using you chopstick for eat (whatever), not keep them in your hand.
Well, for the expo, the city of Shanghai come out with a new design for the chopstick meant to be use by westerns and children.
Obviously Chinese children know better [but still they need to learn, if they want to survive here] than a western how to use that tool, but they are cute and a lot of children are using them now. Me too.
Enjoy you food.

Ofelia