domenica 31 agosto 2008

Le serate brave dei lecturer.

La città di Shanghai ha molto da offrire a livello di locali notturni: da semplici pub a discoteche o locali a luci rosse, secondo i gusti del consumatore.

Sarà dovuto all’anzianità dei dipendenti delle Raffles o alla mancanza di forze risucchiate dagli studentelli, ma, il più delle volte, le mie serate sono cene a casa di qualcuno o in ristoranti dalla cucina occidentale (il cibo cinese è bandito!).
E, sarà perché alla fine siamo tutte donne e gay, o perché comunque la mancanza di sesso aleggia sempre nell’aria, ad un certo punto la discussione cade sempre su questo tasto, o, più precisamente, sul pene.
Tuttavia ieri sera, dopo cena a casa di un collega, si è passati dalle semplici parole all’azione: in giro per sexy shop.
Anzitutto non pensavo che nella distanza tra casa mia e casa sua ce ne fossero così tanti: insomma, ben due in 1Km. In secondo luogo non pensavo che fossero così forniti, dato il proibizionismo ai tempi di Mao. So che è difficile da credere, ma dal punto di vista sessuale, la politica di Mao non si discostava per nulla da quella del papa.

Tre donne e due gay in giro per sexy shop, hanno fatto la felicità di commesse annoiate ed ansiose di farci vedere le peculiarità del prodotti, anche se il nostro shopping è stato nullo.

“È tutto”
Francesca

http://www.patamagazine.com/speciali/sex-design.html

lunedì 25 agosto 2008

Il diluvio







Spesso si usa in modo inopportuno la parola “diluvio universale” quando inizia a piovere; ma vi posso assicurare che questa mattina, a Shanghai, c’è stato il diluvio, non un semplice diluvio.

L’incrocio sotto casa mia è diventato una piscina dall’acqua caffelatte, con ogni sorta di spazzatura galleggiante; muoversi equivaleva a bagnarsi fino al ginocchio e a nulla sono valsi gli stivaletti di gomma, togliersi le scarpe ed arrotolarsi i pantaloni era molto meglio (se si resistiva allo schifo di poggiare i piedi non si sa dove).

Citando Forrest Gump: “…poi un giorno iniziò a piovere: pioveva da sopra, di lato, da sotto…”

“è tutto”
Francesca

sabato 23 agosto 2008

Sono da sposare?



Alla veneranda età di 26anni, una certe domande dove anche cominciare a farsele, tanto più se Amanda -la mia traduttrice preferita- continua a dire che non è normale che una donna non ancora sposata cucini e si occupi della casa come faccio io. Quindi io mi rifugio nelle "perle di saggezza" di Josè.

Una delle tante sentenzia:
1. se riesci a prenderti cura per tre mesi di una piantina (nel senso che non è rachitica e asfittica nel vaso), puoi passare ad un animaletto domestico;
2. se il suddetto animaletto domestico (in questa definizione non sono compresi i genitori, mi raccomando!) sopravvive (notare il verbo: sopravvivere...non vive e cresce bello grassoccio; semplicemnte sopravvive!) per sei mesi con te, puoi passare ad un fidanzato;
3. se riesci a trovare un fidanzato e lui ti sopporta senza fuggire dall'altra parte del globo terracqueo dopo un anno intero di convivenza, puoi pensare a sposarlo;
4. se dopo un anno e sei mesi dal vostro matrimonio, siete ancora insieme, allora, e solo allora, potete provare ad avere un bimbo con buone possibilità che questo sopravviva (come l'animaletto domestico).

Per ora mi fermo al primo punto, ma le mie piantine sono bellissime.

giovedì 14 agosto 2008

I miei fidanzati

Ho perso il conto, ma posso trascrivere alcune "voci di corridoio" in proposito a quanti fidanzati (o supposti tali) ho (perchè è un dato di fatto) da quando ho iniziato a lavorare alla Raffles.

Il primo è stato Jun (Cina). Continuando a dire agli studenti quanto io sia "cute", ha fomentato il divulgarsi che noi due uscissimo insieme. Ovviamente lui è gay.
Il secondo: Jeremy (Singapore). Ci troviamo bene a parlare e il mercoledì abbiamo lezione in classi vicine, quindi facciamo pausa insieme oppure ci "facciamo visita" vicendevolmente. Il passo tra essere amici e essere fidanzati è breve come un punto. Anche questo ragazzo è -smaccatamente- gay.
Il terzo: Alen (Croazia). Non solo gli studenti, solito problema delle classi, ma anche alcuni inseganti di altri dipartimenti avevano supposto che eravamo (quantomeno) amici intimi. Lui non è gay, almeno, ma bisessuale.

Attualmente mi occupo della mia fidanzata Xana (Portogallo); gli studenti cinesi e il cibo l'hanno prosciugata, quindi si è rifugiata nei miei piatti di pasta per sopravvivere.

"è tutto"
Francesca.

sabato 9 agosto 2008

Beijing 2008.08.08





Ore 20.00 di Shanghai: viene trasmessa in diretta (da tutti i canali) l'apertura dei giochi olimpici a Beijing.

Mezz'ora prima tutti gli esercizi commerciali, che durante la festa del 1 Maggio erano aperti, chiudono; quindici minuti prima i tassisti si fermano ai bordi della strada e non accettano di portarti da nessuna parte; cinnque minuti prima tutti sono incollati alla televisione.
La città di Shanghai, che non si ferma mai, attiva giorno e notte, che non distingue giorni lavorativi e vacanze, è cristallizzata davanti alle televisioni.
Per tutta la durata dei giochi olimpici i mega shermi dei centri commerciali sono attorniati da nugoli di cinesi che commentano le performance, avendo avuto l'accortezza di portarsi cibo e bevande da consumare durante la visione delle gare.

La città sembra -finalmente- in vacanza: tutti a guardare le olimpiadi. E che vinca il migliore.


www.repubblica.it/2008/08/olimpiadi/gallerie/torcia-olimpica/torcia-olimpica/1.html
www.repubblica.it/2008/08/olimpiadi/servizi/cerimonia-inaugurale/bravo-coen/bravo-coen.html
www.repubblica.it/2008/08/olimpiadi/gallerie/cerimonia-cerimonia/costumi-cerimonia/costumi-cerimonia.html

mercoledì 6 agosto 2008

Vincere una battaglia non è vincere la guerra

Me ne stavo comodamente spaparanzata sul mio divano nel mio cute appartamentino, aspettando che i miei genitori si collegassero a Skype, quando vedo una cosa veloce e nera che attraversa da sotto il sofà fino al mobile della televisione la sala. Uno scarafaggio.

Schifatissima mi armo di insetticida e lo spruzzo per tutta la sala in abbondante quantità e poi anche nel resto dell’appartamento: non si sa mai. Poi mi rimetto comoda sul divano a conversare coi miei.
Credo che il raid sia la causa scatenate, perché dopo averlo usato in maniera così massiccia (tanto che pure io avevo problemi a respirare), la conversazione è stata bruscamente interrotta da un esercito di schifosi ed enormi scarafaggi nero rossicci arrivati in soccorso del primo che si aggiravano ovunque (mobili, tende, pavimento) per la sala.
Ho tentato di difendere al meglio il territorio con la mia arma chimica, ma lo schifo era alle stelle, tanto che non sono riuscita a dormire bene quella sera.
La mattina dopo ho trovato altri cadaveri sul campo di battaglia.


Ormai il mio appartamentino non è più cute: è un’area dove si consumano aspre battaglie.

“È tutto”
Francesca

lunedì 4 agosto 2008

Vacanze no fai da te? ahi-ahi-ahi...









Vi ricordate la pubblicità dell'Alpitur? "Vacanze fai da te? ahi-ahi-ahi".
Sarà perchè qui siamo in Cina e alcune cose funzionano proprio all'opposto che in Europa, ma posso affermare che, se avessi organizzato da sola le vacanze invece che prendere il pacchetto della Raffles, mi sarei risparmiata:
1. pranzo e cena in tipici locali cinesi (leggi: non particolarmente puliti e con cibo affogato nella soia);
2. un hotel dalla dubbia pulizia con odore stantio di sigaretta ben conservato nella moquette che mai vide aspirapolvere;
3. tipica colazione cinese. Per tipica non mi riferisco unicamente a quello che abbiamo mangiato (latte di soia e pagnottelle di riso ripiene di crema di fagioli) o al modo (usando le bacchette), ma al luogo: in pulman! e vi garantisco che vedere un pulman, in movimento, pieno di occidentali che si cimentano con la colazione cinese è parecchio comico.

Per il resto abbiamo attraversato il ponte più lungo del mondo; visto il tipico mare cinese (giallo come il fiume); e scalato montagne nel tipico clima tropicale.

"è tutto".
Francesca

Giochi olimpici: che stress.

Iniziamo col dire che il numero 8 in Cina è un numero fortunato, ecco perchè le olimpiadi iniziano 8 Agosto, inoltre pure l'anno ha 8: 2008.08.08, fortuna al cubo.
Ed è ironico vedere come gli shianghainesi giochino su questo fatto elencando tutte le "fortune" che sono avventute quest'anno: neve a Shanghai (qui non nevica mai) e conseguenti problemi; terremoto (anche se nella città di shanghai non ci sono stati problemi per la scossa sismica); e bombe su autobus, in Shanghai, con alcuni contusi.
Quindi il governo centrale ha pensato bene di aumentare la sicurezza e di controllare ogni passo, ogni azione, ogni borsa delle persone sospette; convolgendo non solo la polizia, ma anche l'esercito.

Tutto questo comporta un maggiore controllo sulla popolazione cinese (per esempio quei ribelli dei tibetani), ma sopratutto sugli stranieri.
Per entrare al campus della Donguai University necessito di mostrare un pass speciale ed, in caso, anche il passaporto; alcune zone del campus -i campi sportivi- sono chiusi perchè sono usati per gli allenamenti olimpionici (nello stadio di Shanghai, a due fermate di metro da dove abito, si svolgono le olimpiadi di calcio) con soldati dell'ersercito munito di mitra ad impedire l'accesso; i poliziotti possono benissimo fare controlli dettagliati negli appartamenti e, se non collabori, portarti alla stazione di polizia (è successo ad una mia collega questo week-end); infine i controlli per stada ormai sono all'ordine del giorno.

E i giochi olimpici non sono ancora iniziati.

http://www.repubblica.it/2008/08/olimpiadi/servizi/attacco-terrorismo/attacco-terrorismo/attacco-terrorismo.html
http://www.repubblica.it/2008/08/olimpiadi/servizi/inaugurazione-italia/inaugurazione-italia/inaugurazione-italia.html

venerdì 1 agosto 2008

Domande da evitare

Sono in Cina e mi vedo costretta a comunicare in una lingua che non è la mia lingua madre; ma nonostante questo non mancano le mie solite gaffe.

Potrà risultare starno, ma io ci tengo che i miei studentacci apprendano la materia, in particolare computer. Quindi, se qualcuno manca alle mie lezioni, e ne ho la possibilità, cerco (tramite vie traverse) di fargli arrivare la frase: “it’s better if you follow my lesson”.
Così ho fatto ad una lezione di CAD2. Avevo già avuto quella classe lo scorso trimestre, e, più o meno, pensavo di aver colto qualche cosa, tipo amicizie e coppiette all’interno della classe.
Con fare sicuro, ma in modo amichevole, mi rivolgo ad una delle ragazze durante la lezione chiedendole se, gentilmente, poteva riferire al suo ragazzo che era meglio che seguisse la lezione. Lei prima mi guarda confusa, allora io, pensando che mi fossi espressa in modo inappropriato, ho ripetuto la frase. A questo punto lei è diventata rossa come un pomodoro (o se preferite come la bandiera cinese) e, balbettando, mi ha detto che non si frequentavano più.
Mi scuso immediatamente e mi nascondo dietro la cattedra.

Mentre la ragazza si chiedeva se fossi l’unica insegnate a sapere della sua relazione col compagno di classe, io mi arrovellavo sul come fosse possibile che chiedessi sempre notizie riguardanti un ex ad una ragazza, che fosse mia amica, studente o semplice conoscente.
Non sono ancora giunta ad una conclusione, ma almeno oggi ho incontrato ex e gli ho detto direttamente di seguire le mie lezioni.


“È tutto.”

Francesca