Qui a Shanghai ci sono piu' expat di nazionalita' francese, ma questo non vuol dire che gli americani (quelli che provengono dal nord America, quello stato sotto il Canada, per intenderci) non siano presenti.
Ci sono.
Come li si riconosce? Semplice. E scusate i luoghi comuni.
Camminano sicuri di loro stessi per le stade della citta', rasentando la sottile linea di demarcazione che li trasforma in "arroganti"; pretendono che i cinesi parlino un americano (che e' diverso dall'inglese) perfetto, quando loro non sanno nemmeno dire 您好; si lamentano sempre della qualita' del servizio nei locali, a prescindere dall'effettiva qualita'; generalmente alti e sovrappeso, a volte obesi; si ritrovano al Mc, dove fagocitano con gusto hamburger.
Visto la descrizione di qui sopra, non sono molto apprezzati dai locali, che spesso scuotono la testa pronunciando la parola “美国人” (americani).
Ora, se vi trovate a Shanghai e vi prendono per un'americano, vi stanno insultando. Molto meglio dire che si e' italiani (nonostante Silviolo - sigh) “意大利人”.
Qualche mese fa sono incappata in un americano, e mi stupisce la mia capacita' di sopportazione, in quanto ci parlo ancora.
L'inizio non e' stato dei migliori. Eravamo a cena, su suo invito, e dopo pochi minuti che la pizza era sotto le mie mani, essendo onesto -secondo lui; comportandosi da cafone - secondo me- afferma: "certo che qui a Shanghai le expat sono proprio brutte, per forza uno finisce con le cinesi". Forse avrei semplicemente dovuto alzarmi ed andarmene, ma la pizza era troppo buona. Gli ho fatto notare, troppo educatamente, che io sono un expat. A fine serata sono rimasta stupita del fatto che la pizza non mi sia andata di traverso.
Per un po' e' sparito; ed io non ero cosi' allettata all'idea di incontrarlo nuovamente.
Poi e' riapparso con lo sbocciare dei fiori (e dei suoi ormoni?), con l'intenzione di studiare italiano. Non che abbia preso seriamente le sue intenzioni, ma la volonta' di qulacuno di studiare la mia lingua madre mi ha spinto a rivederlo.
In effetti lo avevo sottovalutato: parla fluentemente cinese e spagnolo, quindi per lui e' semplice afferrare i suoni dell'italiano, anche se si lamenta che la struttura grammaticale e' un casino.
Pur tuttavia, dopo un paio di lezioni, mi rendo conto che il suo interesse alla lingua italiana e' minore rispetto all'interesse che dimostra verso la docente.
Americani! (scuotimento di testa incluso.)
Ci sono.
Come li si riconosce? Semplice. E scusate i luoghi comuni.
Camminano sicuri di loro stessi per le stade della citta', rasentando la sottile linea di demarcazione che li trasforma in "arroganti"; pretendono che i cinesi parlino un americano (che e' diverso dall'inglese) perfetto, quando loro non sanno nemmeno dire 您好; si lamentano sempre della qualita' del servizio nei locali, a prescindere dall'effettiva qualita'; generalmente alti e sovrappeso, a volte obesi; si ritrovano al Mc, dove fagocitano con gusto hamburger.
Visto la descrizione di qui sopra, non sono molto apprezzati dai locali, che spesso scuotono la testa pronunciando la parola “美国人” (americani).
Ora, se vi trovate a Shanghai e vi prendono per un'americano, vi stanno insultando. Molto meglio dire che si e' italiani (nonostante Silviolo - sigh) “意大利人”.
Qualche mese fa sono incappata in un americano, e mi stupisce la mia capacita' di sopportazione, in quanto ci parlo ancora.
L'inizio non e' stato dei migliori. Eravamo a cena, su suo invito, e dopo pochi minuti che la pizza era sotto le mie mani, essendo onesto -secondo lui; comportandosi da cafone - secondo me- afferma: "certo che qui a Shanghai le expat sono proprio brutte, per forza uno finisce con le cinesi". Forse avrei semplicemente dovuto alzarmi ed andarmene, ma la pizza era troppo buona. Gli ho fatto notare, troppo educatamente, che io sono un expat. A fine serata sono rimasta stupita del fatto che la pizza non mi sia andata di traverso.
Per un po' e' sparito; ed io non ero cosi' allettata all'idea di incontrarlo nuovamente.
Poi e' riapparso con lo sbocciare dei fiori (e dei suoi ormoni?), con l'intenzione di studiare italiano. Non che abbia preso seriamente le sue intenzioni, ma la volonta' di qulacuno di studiare la mia lingua madre mi ha spinto a rivederlo.
In effetti lo avevo sottovalutato: parla fluentemente cinese e spagnolo, quindi per lui e' semplice afferrare i suoni dell'italiano, anche se si lamenta che la struttura grammaticale e' un casino.
Pur tuttavia, dopo un paio di lezioni, mi rendo conto che il suo interesse alla lingua italiana e' minore rispetto all'interesse che dimostra verso la docente.
Americani! (scuotimento di testa incluso.)
3 commenti:
Un classico.
Cotta per la docente compresa.
Capisco i fiorellini di primavera ed anche le cinciallegre che stanno nidificando sull'olmo di fronte a casa. Ma l'homo sapiens...
Non potrebbe conservare il suo testosterone per le lunghe noiose ed umidicce notti novembrine, per le opulenti serate d'autunno, quando non c'è proprio nient'altro da fare?
@ Epaminonda: non saprei, evidentemente l'homo sapiens americano segue la natura: into the wild :p
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